Qual è il tuo sogno?
Di: Daniele Novara
Ognuno cresce solo se sognato
Ho elaborato il metodo maieutico partendo da un grande maestro: Danilo Dolci.
Ci siamo incontrati per la prima volta nel settembre del 1982.
Con altri giovani avevo fondato una Casa accoglienza a Piacenza, sfruttando il periodo del servizio civile. Una sera di fine agosto, alcuni amici di Parma ci chiamarono perché Danilo Dolci avrebbe tenuto una serata pubblica nella loro città. Ma nel pomeriggio desiderava incontrare ragazzi impegnati in ambito sociale ed educativo.
Partecipammo all’incontro con una certa apprensione, consapevoli di trovarci davanti a una figura molto importante della storia italiana.
La sorpresa fu che, anziché parlare e farci il classico sermone da guru, Dolci ci fece mettere in cerchio e chiese a ciascuno di noi di raccontare la sua esperienza. Eravamo una ventina e parlammo tutti.
Ascoltava e prendeva appunti. Parlai della nostra Casa accoglienza e il progetto lo colpì molto. Di lì a pochi giorni venne a trovarci proprio a Piacenza, accompagnato dal suo storico collaboratore Franco Alasia.
Fu l’inizio di una lunga collaborazione.
Danilo Dolci incentrava tutta la sua azione sul chiedere, sull’esplorare, sull’indagare nel tentativo di andare oltre l’apparente.
Per questo era un maestro nell’arte di utilizzare in maniera maieutica le domande. Un esempio fra tanti: nell’ultima parte della sua vita, Danilo girava le scuole d’Italia incontrando i ragazzi nelle classi.
Dopo averli fatti mettere in cerchio, chiedeva a ciascuno: «Qual è il tuo sogno?». Quella domanda innescava un’autoriflessione, un confronto interno.
Emergevano stati d’animo, sentimenti, si facevano scoperte enormi. Superato il primo momento di stupore, i ragazzi aderivano alla sua domanda e si creava un intenso clima emotivo e affettivo di ricerca.
La domanda maieutica è dunque il cuore della proposta di questo mio metodo.
Rappresenta un ribaltamento dell’impostazione più comune e usuale. L’asse del lavoro scolastico si sposta da una ricerca di conferma, spesso ripetitiva, a un profilo di scuola-laboratorio.
La domanda è il motore del processo, perché attiva aree di lavoro che influiscono sull’interesse degli alunni, bambini e ragazzi, spingendoli alla ricerca di risposte che non sono esatte, ma provvisorie e legate a un’ipotesi di lavoro.
Articolo di Daniele Novara, pedagogista e direttore CPP.
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L’approccio maieutico di Daniele Novara
È una modalità operativa e specifica orientata allo sviluppo del potenziale di apprendimento di ciascuna persona e gruppo, per "tirarne fuori" le risorse.